venerdì 9 luglio 2010

What Is There To Say? (Gerry Mulligan)

  La scelta di questo pezzo del quartetto di Gerry Mulligan versione 1958 non è senza relazione con i due pezzi di Jelly Roll Morton che lo precedono subito qui sotto. Anche qui si tratta di ammirare, fra altre cose, l’arte di un compositore, stavolta applicata a materiali altrui (uno standard famosissimo), quindi nella veste più dimessa dell’arrangiamento.
  Ma la maniera in cui Mulligan elabora l’inciso iniziale della canzone, riarmonizzandolo a tre voci (il contrabbasso con l’arco), è opera di un compositore di classe. E poi, come sempre in Mulligan, c’è lo swing, l’interplay, le voci interne. C’è il magnifico Art Farmer alla tromba.
  Infine, What Is there To Say? è una delle mie canzoni preferite: aspettati di sentirla ancora molte volte in molte salse.

  What Is there To Say? (Duke-Harburg), da «What Is there To Say?», Columbia CK 52978. Art Farmer, tromba; Gerry Mulligan, sax baritono; Bill Crow, contrabbasso; Dave Bailey, batteria. Registrato nel dicembre 1958.


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