È la giornata della chitarra (non capiterà spesso, quindi, se ti piace la chitarra, approfittane). Kurt Rosenwinkel è un musicista di spicco sulla scena di New York ed è uno strumentista immacolato e uno di quei musicisti in grado di suonare qualunque cosa: e ha suonato un po’ di tutto, ma a mio parere ha dato il meglio in un contesto mainstream post-moderno e disinvolto in cui esprime una sua vena meditativa e crepuscolare, come in tutto questo disco, un po’ monotono ma molto suggestivo. Rosenwinkel (che spesso raddoppia con la voce le linee della chitarra) ha poi alle mie orecchie la qualità di farmi apprezzare musicisti che di norma non mi entusiasmano affatto: qui, Brad Mehldau, che come sideman mi convince sempre di più che come leader, e Joshua Redman, che di solito trovo un musicista molto esteriore.
The Cloister (Rosenwinkel), da «Deep Song», Verve B30003928-02. Joshua Redman, sax tenore; Brad Mehldau, piano; Kurt Rosenwinkel, chitarra; Larry Grenadier, contrabbasso; Ali Jackson, batteria. Senza data, ma 2005.
The Cloister (Rosenwinkel), da «Deep Song», Verve B30003928-02. Joshua Redman, sax tenore; Brad Mehldau, piano; Kurt Rosenwinkel, chitarra; Larry Grenadier, contrabbasso; Ali Jackson, batteria. Senza data, ma 2005.
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