Naturalmente io non ho capito la teoria degli harmolodics di Ornette Coleman; pare anzi che non l’abbia davvero capita nessuno e che Ornette stesso, richiesto di spiegazioni, si trovi in qualche affanno (del resto le «spiegazioni» di Ornette sono sempre oblique at best). Ma quando ascolto la musica di Ornette, e soprattutto un pezzo eterofonico come Broken Shadows (1969) in cui la melodia davvero guida interamente il pezzo e ne è, come si dice in semiotica letteraria, il «livello dominante», portandolo lontano dalle cadenze armoniche che parrebbero inevitabili e determinandone la pulsazione, ecco, allora mi sembra d’intuire tutto.
Broken Shadows (Coleman), da «Crisis», Impulse! A9187. Ornette Coleman, sax alto; Don Cherry, tromba; Dewey Redman, sax tenore; Charlie Haden, contrabbasso; Denardo Coleman, batteria. Registrato il 22 marzo 1969.
2 commenti:
pare che una volta, all'inizio della loro collaborazione, dewey redman avesse chiesto a ornette quali erano gli accordi di un dato pezzo.
ornette, per tutta risposta, prese lo spartito e gli segnò un accordo diverso per ogni croma.
redman non osò più ripetere la domanda.
Lo so, fanno così anche altri… un mio conoscente mi ha detto di aver fatto la stessa domanda a Wayne Shorter (non mi ricordo il pezzo) e di essersi sentito rispondere che non ne aveva veramente idea (ma in quel caso forse voleva solo levarselo dai piedi).
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