I McKinley Cotton Pickers furono una delle prime orchestre degli anni Venti. Fondata a Springfield, Ohio, da un certo batterista William McKinley che ne sarà poi l’agente, crebbe progressivamente d’importanza con l’acquisizione, dal 1924, di musicisti importanti quali il batterista Cuba Austin, il trombonista Claude Jones, Don Redman, già artefice delle principali formazioni di Fletcher Henderson, e soprattutto del trombettista, compositore e arrangiatore John Nesbitt (1900-1935), uno degli unsung heroes del jazz.
È opera sua questo Stop Kiddin’ di cui lasciano ancora oggi di stucco i contrattempi che generano poliritmi forzando la regolarità metrica (una frase ha dieci battute, un’altra sette), l’uso della scala a toni interi non a scopo di effetto, com’era comune nella scrittura del tempo, ma strutturale, l’inventiva in un ambito di grande continuità fra un chorus e l’altro, il tutto a un tempo mozzafiato e interpunto da virtuosisistici break dei solisti (Redman, Nesbitt, Jones).
Stop Kiddin’ (Nesbitt), da «Changes», MJCD 1135. John Nesbitt, Langston Curl, tromba; Claude Jones, trombone; Don Redman, Milton Senior, sax alto e clarinetto; George Thomas, Prince Robinson, sax tenore e clarinetto; Todd Rhodes, piano; Dave Wilborn, banjo; Ralph Escudero, tuba; Cuba Austin, batteria. Registrato il 12 luglio 1928.
2 commenti:
Molto parecchio assai bello. Dei Pickers ho solo poche registrazioni del periodo Redman/Hawkins, in un cofanetto JSP che testimonia la carriera di Hawk '29-'39. Sono tutti brani incredibili per vivacità e inventiva... come lo è pure questo. Con tante soluzioni azzardate e sorprendenti.
Ad averne tempo e voglia, c'è da fermarsi a lungo solo sul jazz orchestrale degli anni Venti, in effetti.
Posta un commento