Il russo (poi americanizzato, infine germanizzato) Simon Nabatov, nato nel 1959, è un pianista che oggi sembra incarnare, sul versante jazzistico, la figura ormai solo più leggendaria del virtuoso russo.
Pur nel programma tutto brasiliano di questo disco, che ha un evidente valore di scelta sentimentale, l’interesse delle sue esecuzioni è sempre nell’alto controllo formale, che gli permette sviluppi organici della forma di un pezzo verso esiti inaspettati, spesso dissonanti e astratti. In questo Partita de Março, Nabatov cuce fra loro l’anacrusi iniziale e un’inciso dell’Allemanna dalla prima Partita per clavicembalo di Bach per evidenziarne poi un periodo la cui progressione su pedale è simile a quella di Agua de Março di Jobim, resa impeccabilmente al centro del pezzo.
Pur nel programma tutto brasiliano di questo disco, che ha un evidente valore di scelta sentimentale, l’interesse delle sue esecuzioni è sempre nell’alto controllo formale, che gli permette sviluppi organici della forma di un pezzo verso esiti inaspettati, spesso dissonanti e astratti. In questo Partita de Março, Nabatov cuce fra loro l’anacrusi iniziale e un’inciso dell’Allemanna dalla prima Partita per clavicembalo di Bach per evidenziarne poi un periodo la cui progressione su pedale è simile a quella di Agua de Março di Jobim, resa impeccabilmente al centro del pezzo.
Partita de Março (Nabatov), da «Around Brazil», ACT 9754-2. Simon Nabatov, piano. Registrato nel settembre 2005.
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