Il trombonista Grachan Moncur III incise verso la metà degli anni Sessanta alcuni dischi per la Blue Note che, non ripubblicati per anni, sono assurti a uno status di piccolo culto. Riascoltato oggi, anche il più famoso di questi, «Evolution», non impressiona particolarmente in mezzo ad altri Blue Note dell’epoca: ma si tratta davvero di un confronto arduo da reggere.
Comunque «Evolution» merita l’ascolto anche per la formazione veramente stellare; in particolare questo Monk in Wonderland, che a me ricorda Hat and Beard, l’omaggio a Monk che Eric Dolphy avrebbe inciso tre mesi dopo, nello stesso studio di registrazione, ad apertura del suo capolavoro «Out to Lunch», dove fra l’altro, come in «Evolution», sono presenti Hutcherson e Williams e manca il pianoforte.
Monk in Wonderland (Moncur), da «Evolution», Blue Note 50999 2 15365 2 6. Lee Morgan, tromba; Grachan Moncur III, trombone; Jackie McLean, sax alto; Bobby Hutcherson, vibrafono; Bob Cranshaw, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 21 novembre 1963.
Hat and Beard (Dolphy), da «Out to Lunch», Blue Note CDP 46524 2. Freddie Hubbard, tromba; Eric Dolphy, clarinetto basso; Bobby Hutcherson, vibrafono; Richard Davis, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 25 febbraio 1964.
3 commenti:
Toh, guarda... i dischi di Moncur li ho trovati in negozio per la prima volta giusto un paio di mesi fa. Non li ho ancora assimilati del tutto (anche perché la roba si accumula e quindi la si digerisce più in là), però mi hanno colpito con quella sorta di hard bop astratto che quasi si svolge alla moviola.
Bellissima intuizione critica, la musica di Moncur suona proprio così come dici. Peccato che (a mio parere) a questa bella idea non ne corrispondano di altrettanto forti, compositivamente. Comunque sono bei dischi, come dico nel post soffrono anche dalla vicinanza in catalogo con cannonate come p.e. "Out to Lunch" o altre cose magari proprio di Hutcherson ("Components", "Dialogue") o di Williams ("Spring"), per restare sul versante più progressivo della Blue Note.
Personalmente trovo che Blue Free (un brano contenuto nella compilation New wave in jazz dove ci sono anche Coltrane, Ayler, Archie Shepp e Charles Tolliver) sia il più bello scritto da Moncur (assieme all'altrettanto splendido Love and hate su Destination out di Jackie Mclean) e uno dei più belli di quel periodo. Tra l'altro è molto simile come sonorità al Dolphy di Out to Lunch, anche se, parere personale, mi piace di più di qualsiasi pezzo contenuto nel leggendario disco di Dolphy.
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