Prima, Albert Aylersuona Ghosts, la sua composizione più famosa, nell’indimenticabile suo primo disco per la ESP, 1964.
Quarant’anni dopo Peter Leitch, chitarrista canadese, di proposito fraintendendolo, riporta Ghosts alle sue origini di calypso e lo suona così, come un piccolo, innocuo calypso.
Ghosts (Ayler), da «Spiritual Unity», ESP 1002-2. Albert Ayler, sax tenore; Gary Peacock, contrabbasso; Sunny Murray, batteria. Registrato il 10 luglio 1964.
Ghosts, da «Autobiography», Reservoir Music RSR CD179. Peter Leitch, chitarra; George Cables, piano; Dwayne Burno, contrabbasso; Steve Johns, batteria. Registrato il 24 gennaio 2004.
Ghosts è uno dei pezzi più caratteristici di Albert Ayler: non tanto nella composizione, che è una specie di piccolo calypso, ma nell’esecuzione che Ayler e i suoi ne danno. Se non conosci Ayler, ti dirò che è indescrivibile, puoi solo ascoltarlo.
Ghosts (Ayler), da «Love Cry», Impulse! GRD-108. Albert Ayler, sax tenore; Don Ayler, tromba; Alan Silva, contrabbasso; Milford Graves, batteria. Registato il 31 agosto 1967.
Nel 2004 il chitarrista canadese Peter Leitch ha deciso che Ghost è appunto un piccolo calypso alla Rollins, e così lo esegue da principio alla fine, snaturandolo, anche se in modo piacevole.
Ghosts, da «Autobiography», Reservoir Music RSR CD 179. Jed Levy, sax tenore; Peter Leitch, chitarra; George Cables, piano; Dwayne Burno, contrabbasso; Steve Johns, batteria. Registrato il 24 gennaio 2004.
Più interessante e obliquo l’omaggio ad Ayler diJenny Scheinman. Scrivevo alcuni anni fa recensendo per Musica Jazz il disco della Scheinman: «La tenuità bucolica della palette nessuno l’assocerebbe a quel grande. Ma, pensandoci dopo, la melodia di Albert ha gli stessi accenti e anche gli stessi intervalli delle marce ayleriane, spogli della loro spaventosa vitalità vociferante, non del loro evocativo arcaismo; il suono irreale che insieme creano la chitarra, la fisarmonica e il violino sono stranianti e "memoriosi" come quello dell’assurdo clavicembalo di Call Cobbs».
Albert (Scheinman), da «12 Songs», Cryptogramophone CG 125. Jenny Scheinman, violino; Ron Miles, cornetta; Doug Wieselman, clarinetto; Bill Frisell, chitarra; Rachel Garniez, fisarmonica; Tim Luntzel, contrabbasso; Dan Rieser, batteria. Registrato il 14 dicembre 2004.