Anch’io, in questa mattina già affocata, ripenso ad aprile con un certo rimpianto. «Blue Haze», disco non fra i più ricordati di Miles Davis, segna ufficialmente l’inizio delle sue stagioni di grandezza, che si erano ben annunciate già qualche anno prima ma che i soliti «problemi personali» avevano poi messo in stallo.
I’ll Remember April viene dalla stessa seduta del più noto «Walkin’». Fa’ attenzione alla bellissima introduzione pentatonica e al modo in cui porti inavvertitamente nel tema. Giurerei che ci sia la mano di Horace Silver.
I’ll Remember April viene dalla stessa seduta del più noto «Walkin’». Fa’ attenzione alla bellissima introduzione pentatonica e al modo in cui porti inavvertitamente nel tema. Giurerei che ci sia la mano di Horace Silver.
I’ll Remember April (Raye-De Paul), da «Blue Haze», Prestige/OJCCD 093. Miles Davis, tromba; Dave Schildkraut, sax alto; Horace Silver, piano; Percy Heath, contrabbasso, Kenny Clarke, batteria. Registrato il 3 aprile 1954.
3 commenti:
Quel Davis un po' dimenticato perché non ci sono una marea di fasi precotte da ripetere a pappagallo...
Hai commentato il post #100 e, nella tradizione di questo blog, non hai vinto niente! Sono contento che il premio vada a te.
Le frasi precotte sono quelle del critici o quelle dei musicisti senza fantasia?
M
Grazie, sono onoratyssimo!
Le frasi precotte sono in circolo e condizionano pesantemente giudizi e ascolti, rimbalzano da critica a pubblico e producono una serie di articoli, professionali e amatoriali, tutti identici. Cioè, si fomra un pensiero standard per cui a Miles Davis si deve associare "primo quintetto", "modale", "secondo quintetto", "bitches brew", in varie permutazioni di varia lunghezza, ma sempre le solite cose. Questo alla fine spinge chi ascolta a concentrarsi sulle solite cose e ritiene che il resto sia, per forza di cose, meno importante, quando invece andrebbe solo conosciuto. Non so se mi sono spiegato, e scusa per il pippone, ma è una delle cose che mi danno sui nervi... :)
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