martedì 8 giugno 2010

Moon Rays (Horace Silver)

  Come avrò fatto, mi chiedo, a portare avanti questo blog per più di due settimane senza mai pubblicare un pezzo di Horace Silver

  Faccio ammenda con Moon Rays, una delle sue composizioni più articolate e un pezzo insolitamente lungo in cui rifulgono sì i solisti, ma soprattutto l’ingegno di compositore di Silver, che lavora con la forma aggiungendo alla fine del pezzo uno dei suoi special, come li chiama lui, più lunghi, articolati e belli. Fa’ attenzione anche al lavoro finissimo di Louis Hayes, che scandendo sul piatto in «tre» conferisce alla composizione un caratteristico latin flavor.

  Su Horace Silver la rivista Musica Jazz ha pubblicato tempo fa un breve saggio a mia firma intitolato Gli anni d'oro di Horace Silver.

  Moon Rays (Silver), da «Further Explorations», Blue Note 50999 5 14379 2 3. Art Farmer, tromba; Clifford Jordan, sax tenore; Horace Silver, piano; Teddy Kotick, contrabbasso; Louis Hayes, batteria. Registrato il 13 gennaio 1958.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sono un fanatico di Horace Silver (e di tutto il catalogo Blue Note), quindi mi ero letto con piacere il profilo e lo avevo pure ritagliato, perché sono ancient regime e vivo in una bolla analogica e meccanica, contrariamente al digitale Interdonato...
M.G.

Marco Bertoli ha detto...

Onoratissimo! E l'Iperdonato, come lo chiamo io, sì, esagera un po' con la passione per il digitale. Credo sia la paura d'invecchiare.

Anonimo ha detto...

Horace Silver lo vidi in concerto a Genova nel luglio 1995, mi sembra, al Porto Antico. Incideva per la Impulse, in quel periodo, ed anche se molto ben recensiti quei dischi non mi facevano impazzire, mi sembravano gradevoli esercizi di stile (il suo, comunque...). Ma dal vivo andava che era un piacere, con una band quasi big che srotolava classici su classici con fluidità panterosa. Quando attaccò "Song for my father" mise definitivamente tutti col culo per terra, zanzare e pantegane (che al Porto Antico abbondano) comprese...
M.G.

Anonimo ha detto...

No, forse Pencil peckin' papa non è Impulse, comunque poco cambia, anche perché la Impulse degli anni novanta, insomma...
M.G.