Ghosts è uno dei pezzi più caratteristici di Albert Ayler: non tanto nella composizione, che è una specie di piccolo calypso, ma nell’esecuzione che Ayler e i suoi ne danno. Se non conosci Ayler, ti dirò che è indescrivibile, puoi solo ascoltarlo.
Ghosts (Ayler), da «Love Cry», Impulse! GRD-108. Albert Ayler, sax tenore; Don Ayler, tromba; Alan Silva, contrabbasso; Milford Graves, batteria. Registato il 31 agosto 1967.
Nel 2004 il chitarrista canadese Peter Leitch ha deciso che Ghost è appunto un piccolo calypso alla Rollins, e così lo esegue da principio alla fine, snaturandolo, anche se in modo piacevole.
Ghosts, da «Autobiography», Reservoir Music RSR CD 179. Jed Levy, sax tenore; Peter Leitch, chitarra; George Cables, piano; Dwayne Burno, contrabbasso; Steve Johns, batteria. Registrato il 24 gennaio 2004.
Più interessante e obliquo l’omaggio ad Ayler di Jenny Scheinman. Scrivevo alcuni anni fa recensendo per Musica Jazz il disco della Scheinman: «La tenuità bucolica della palette nessuno l’assocerebbe a quel grande. Ma, pensandoci dopo, la melodia di Albert ha gli stessi accenti e anche gli stessi intervalli delle marce ayleriane, spogli della loro spaventosa vitalità vociferante, non del loro evocativo arcaismo; il suono irreale che insieme creano la chitarra, la fisarmonica e il violino sono stranianti e "memoriosi" come quello dell’assurdo clavicembalo di Call Cobbs».
Albert (Scheinman), da «12 Songs», Cryptogramophone CG 125. Jenny Scheinman, violino; Ron Miles, cornetta; Doug Wieselman, clarinetto; Bill Frisell, chitarra; Rachel Garniez, fisarmonica; Tim Luntzel, contrabbasso; Dan Rieser, batteria. Registrato il 14 dicembre 2004.
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