Nella sua breve carriera, Don Ellis (1934-1978) è passato dal jazz sperimentale dei primissimi anni Sessanta con i suoi piccoli gruppi in dischi come « … How Time Passes…» a una personalissima e variopinta fusion con le sue big band, dalla metà di quel decennio in poi.
Non bisogna pensare che nel fare questo rinunciasse alla sua vocazione di sperimentatore: Ellis soleva ricorrere per esempio alle segnature di tempo più bizzarre (Turkish Bath, pezzo per cui io vado matto, è al confronto un «ordinario» 7/4); e fa’ attenzione all’assolo di tromba dopo la prima sezione orchestrale. Ellis lo esegue su una tromba progettata da lui, dotata di un pistone aggiuntivo per la generazione dei quarti di tono.
Turkish Bath (Myers), da «Electric Bath», Columbia CK 65522. Don Ellis, Bob Harmon, Glenn Stuart, Edward Warren, Alan Weight, tromba; Ron Myers, Tom Myers, David Sanchez, Terry Woodson, trombone; Ruben Leon, John Magruder, Joe Roccisano, Ira Shulman, Ron Starr, saxes, flauto; Ray Neapolitan, sitar; Frank DeLaRosa, Dave Parlato, contrabbasso; Michael Lang, tastiere; Alan Estes, Mark Stevens, Chino Valdes, batteria, vibrafono percussioni. Registrato il 17 settembre 1967.
Nessun commento:
Posta un commento