George Lewis, trombonista, lasciò di stucco il mondo del jazz quando apparve, ventiquattrenne, nei gruppi di Anthony Braxton (in quel contesto ricordo di averlo sentito, io quasi bambino, in un festival d'avanguardia al teatro Lirico di Milano nel 1977). Stupirono non solo la sua tecnica consumatissima e la sua maturità musicale, ma il senso della storia del jazz che appariva evidente nel suo stile. In seguito l’accademia ha assorbito parte delle sue energie, e anche l’informatica musicale, alla quale ha dato dei contributi significativi. È anche autore di una storia dell’AACM, l’organizzazione dei musicisti d’avanguardia di Chicago di cui fu ed è parte importante, «A Power Stronger Than Itself».
Negli anni Settanta, Lewis incise due dischi per solo trombone; dal primo di questi ti propongo Lush Life di Billy Strayhorn.
Lush Life (Strayhorn), da «The Solo Trombone Record», Sackville SVLL 3012. George Lewis, trombone. Registrato nel novembre 1976.
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