venerdì 4 giugno 2010

Glass Enclosure (Bud Powell)

  Ti parlavo a proposito di un pezzo di Monk di come l’improvvisazione sia elemento importantissimo ma non indispensabile al jazz, come tanti credono. Glass Enclosure di Bud Powell ne è un altro esempio insigne. Scritta ed eseguita dopo un ennesimo ricovero in clinica psichiatrica, nella sua drammatica rigidità (interrotta solo dalla sezione centrale) e simmetria si direbbe, come il titolo stesso, rispecchiare lo stato emotivo e mentale del pianista.

  Glass Enclosure (Powell), da «The Amazing Bud Powell Vol. 2», Blue Note BLP 1504. Bud Powell, piano; George Duvivier, contrabbasso; Art Taylor, batteria. Registrato il 14 agosto 1953.


Nessun commento: