lunedì 23 agosto 2010

Ophelia (Art Pepper)

  Sai, io di lavoro faccio il traduttore. Siccome mi piace il jazz (ma va’?), da anni propongo senza successo a varî editori una versione italiana dell’autobiografia di Art Pepper: non per smania di denaro, ma proprio perché è un libro bellissimo, di quelli che ogni appassionato del jazz amerebbe, se solo potesse leggerlo. Ma niente, non ci sentono.

  Io intanto ti propongo Art nell’ultima parte della sua carriera e della sua vita: lui era, come sempre, uno straccio, ma, come sempre, suonava a meraviglia.

  Ophelia (Pepper), da «Live In Japan Vol. 1», Storyville STCD 4128. Art Pepper, sax alto; Milcho Leviev, piano; Bob Magnusson, contrabbasso; Carl Burnett, batteria. Registrato nel marzo 1978.


11 commenti:

sergio pasquandrea ha detto...

ma neanche minimum fax?

sergio pasquandrea ha detto...

comunque, la quantità di autobiografie di jazzisti è impressionante.
un paio d'anni fa mi ero messo a raccogliere informazioni ed ero arrivato a contarne un'ottantina, di musicisti che vanno dal celeberrimo (basie, ellington, mingus, miles, horace silver, bechet, nina simone, armstrong, gillespie...) al semi-sconosciuto.

Marco Bertoli ha detto...

Ma no, ti dico, nessuno. L'hai letta l'autobiografia di Pepper?

andrea 403 ha detto...

I commenti popup blogspot non li apprezza? no perché siccome che sono distratto mi capita di ascoltare un brano e a metà di dirmi mamma mia quanto è bello, allora mi viene da lasciare un commento che dice mamma mia quanto è bello e, con colpevole entusiasmo, faccio clic sui commenti e a quel punto ricarica la pagina e il brano non lo sento più. Certo, lo rifaccio partire da capo... intanto che scrivo il commento, e me lo riascolto poi arrivato a metà ho finito il commento e, con colpevole soddisfazione per ciò che ho scritto, faccio clip su pubblica commento e a quel punto mi ricarica la pagina e il brano non lo sento più. Certo, a quel punto lo faccio ripartire, me lo risento da capo, questa volta tenend le manine dietro la schiena per tutto il tempo e così arrico alla fine. E però se ci fossero i popup farei meno cazzate e non mi imparerei a memoria i fischiotti all'inizio dei brani di pepper in gaippone.

Comunque volevo dire mamma mia quanto è bello e poi volevo dire: se diventassi ricchissimo aprirei una casa editrice di fumetti per pubblicare e leggermi quei fumetti in francese che la mia ignoranza non mi permette di leggere in originale, se vuoi se dovessi diventare ricchissimo ti apro anche una casa editrice di jazz così anche l'incolto pubblico italiano potrà godere delle perle come questa che dici (però, nel caso, sia chiaro che ti occupi tu di tutto, io pago e basta).

andrea 403 ha detto...

lo so nelle cose che scrivo con colpevole soddisfazione ci sono tanti errori di battitura, lo so. Abbiamo anche appurato che è perché oramai sono cecato... adesso mi procuro un cane guida che sappia battere a macchina.

sergio pasquandrea ha detto...

ne ho letto qualche brano, non so neanche più dove (forse in biblioteca, quando ero a new york, o forse in quella vecchia antologia intitolata "reading jazz", non so se la conosci, mi pare che il curatore si chiamasse gottlieb o qualcosa del genere).
in questo momento sono impegnato con altro, ma in futuro, appena avrò un po' di tempo, vorrei mettermi a leggere un po' di autobiografie di jazzisti.

Marco Bertoli ha detto...

403 - bastava dirmi: "metti il pop-up"! Potere si potrà sanz'altro, adesso studio la cosa. L'idea che ci si pubblichi a vicenda l'avevo già avuta io, ricorderai, per le tue storie carcerarie.

sergio - quella vecchia antologia intitolata "reading jazz", non so se la conosci, mi pare che il curatore si chiamasse gottlieb o qualcosa del genere

Robert Gottlieb: Reading Jazz, A Gathering of Autobiography, Reportage, and Criticism from 1919 to Now, Vintage, 1996. Ce l'ho sul comodino da una decina d'anni!

andrea 403 ha detto...

>bastava dirmi: "metti il pop-up"!

scusa, ma perché dire una cosa con tre parole se puoi dirla con trecento?!

(comunque mi pare che i popup funzionino ora bene)

(si che ricordo tu editore delle storie carcerarie, allora dobbiamo diventare ricchissimi entrambi, bene)

sergio pasquandrea ha detto...

"Reading Jazz", meravigliosa. Devo averla, sepolta da qualche parte sotto una montagna di libri da leggere o da finire.
Tempo fa mi ero addirittura cimentato in una traduzione:
http://ruminazioni.blogspot.com/2008/12/paul-desmond-umorista.html

Marco Bertoli ha detto...

http://ruminazioni.blogspot.com/2008/12/paul-desmond-umorista.html

OK. Casomai qualcuno decidesse di fare il libro di Pepper (che è lungo e impegnativo), ho trovato il socio.

sergio pasquandrea ha detto...

con piacere... ;-)