La musica di Mal Waldron evocava solitudine e penombra più che malinconia e cupezza. Waldron, quasi immobile nella sua paucità di note e di colori, come in attesa della musica, era un pianista Zen, perfino in un club come questo, rumoroso quanto una segheria e con un piano e una presa di suono di second’ordine. Favorita dalla sola compagnia di Friesen, emerge qui la sua derivazione da Bud Powell: tocco greve, frasi lunghe con un uso qui più limitato del solito di block chords, sinistra ossificata ad appoggiare settime.
Trovo perturbante questa versione di Someday My Prince Will Come, canzone associata inevitabilmente a Bill Evans: niente potrebbe essere più lontano dalle sue versioni. Non è tanto il tempo, molto comodo, quanto il rigore (la rigidità), l’espressione deadpan, la quasi inesistente escursione dinamica a rendere questo pezzo, se non addirittura tetro, decisamente sbagliato.
Someday My Prince Will Come (Churchill-Marey), da «Remembering Mal», Soul Note 121398-2. Mal Waldron, piano; Dave Friesen, contrabbasso. Registrato nel luglio 1985.
2 commenti:
http://ot.splinder.com/post/12473486/un-giorno-il-mio-principe-arrivera
Linkato…
thnx
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