sabato 7 agosto 2010

Maison à Bordeaux (Franz Koglmann)

  Franz Koglmann intitola tre pezzi di questo disco del 2001 alle affinità elettive (Wahlverwandtschaften). Le affinità esplorate da Koglmann sono quelle fra la sua musica e l’opera di tre eccentrici esponenti dell’architettura contemporanea: lo «strutturalista» statunitense Pierre Koenig, il neobarocco mitteleuropeo Max Fabiani e il radicale, concettoso olandese Rem Koolhaas. 
  Koglmann percorre le architetture scelte come se si muovesse di stanza in stanza; nel caso della casa di Bordeaux di Koolhaas, di piano in piano. Questo edificio inquietante s’inizia in tempo di marcia su una scala orientaleggiante; entra poi un walking bass in tempo medio sotto la tromba con harmon (fra i suoni più jazzistici nel disco), tenore, chitarra; poi viola e fagotto. La struttura ad episodi che confluiscono in un accelerando è chiaramente esemplata sull’ascensore che percorre i tre piani-ambienti dell'edificio di Koolhaas.

  Maison à Bordeaux (Koglmann), da «Venus in Transit», between the lines 016. Franz Koglmann, tromba; Chris Speed, sax tenore; Michael Rabinowitz, fagotto; Mat Maneri, viola; David Fiuczynski, chitarra; Peter Herbert, contrabbasso; John Mettam, percussioni. Registrato il 12 febbraio 2001.

3 commenti:

andrea 403 ha detto...

A me piacciono gli incontri tra diverse discipline, grazie. Questa musica di Koglmann non è proprio "la mia tazza di tè" ma è comunque un'esperienza interessante (e d'altronde neanche mi sentirei molto a mio agio a vivere nella casa a Bordeaux, troppo algida, quindi tutto si tiene)

(ah, nei link c'è qualcosa di troppo, danno errore - non che poi sia difficile toglierlo e vedersi comunque le foto)

Marco Bertoli ha detto...

Di Koglmann ne ho in serbo altre fortissime, su Marilyn Monroe.

andrea 403 ha detto...

gossip?