Questo Paris Concert del 1979 credo sia la prima testimonianza discografica dell’ultimo trio di Bill Evans. In questa formazione, Evans eseguiva il suo repertorio con poche novità e spesso ad alta velocità: quest’ultimo un effetto, sembra, della cocaina che Evans aveva cominciato a usare dopo la morte del fratello Harry.
Nel concerto di Parigi, tuttavia, c’è un momento unico nella discografia di Evans: i cinque minuti iniziali, in solitudine, della lunga esecuzione di Nardis. Come ne dice Enrico Pieranunzi nel suo libro su Evans (Bill Evans. Ritratto d’artista con pianoforte, Stampa Alternativa, 2001), « … una stupefacente ricapitolazione di tutti gli elementi che hanno concorso a formare il suo pianismo, di tutto ciò che egli ha più amato in musica» .
A seguire, Bill Evans, discorrendo con Harry, parla del significato che per lui ha il jazz.
Nardis (Evans), da «The Paris Concert Edition Two», Warner Bros 7599-60311-2. Bill Evans, piano; Marc Johnson, contrabbasso; Joe LaBarbera, batteria. Registrato nel novembre 1979.
Excerpts Of A Conversation Between Bill And Harry Evans, ib.
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