Negli loro pochi anni di attività, dal 1922 al ’25, i New Orleans Rhythm Kings diventarono la band bianca più famosa dell’epoca e la più influente. Avevano ascoltato con attenzione la Creole Jazz Band di King Oliver. Paul Mares, il cornettista, anche lui di New Orleans, se ne professava devoto seguace, a differenza del concittadino Nick La Rocca, leader della Original Dixieland Jazz Band, che negava sfacciatamente di dovere alcunché ai jazzmen neri.
I dischi dei NORK non sono un gran che, anche se di certo superiori a quelli dell’ODJB; il loro merito storico sta nell’essere stati raccordo fra i musicisti bianchi e i neri. Nel 1923 furono anche protagonisti della forse prima seduta di registrazione razzialmente mista della storia del jazz, allorché incisero cinque pezzi con Jelly Roll Morton. Restano le loro cose migliori, superiori al resto sotto ogni profilo ma particolarmente sotto quello ritmico.
Mr. Jelly Lord (Morton), da «New Orleans Rhythm Kings and Jelly Roll Morton», Milestone 47020. Paul Mares, cornetta; George Brunies, trombone; Leon Roppolo, clarinetto; Jack Pettis, C-melody sax; Jelly Roll Morton, piano; Bob Gillette, banjo; Chink Martin, tuba; Ben Pollack, batteria. Registrato il 17 luglio 1923.
I dischi dei NORK non sono un gran che, anche se di certo superiori a quelli dell’ODJB; il loro merito storico sta nell’essere stati raccordo fra i musicisti bianchi e i neri. Nel 1923 furono anche protagonisti della forse prima seduta di registrazione razzialmente mista della storia del jazz, allorché incisero cinque pezzi con Jelly Roll Morton. Restano le loro cose migliori, superiori al resto sotto ogni profilo ma particolarmente sotto quello ritmico.
Mr. Jelly Lord (Morton), da «New Orleans Rhythm Kings and Jelly Roll Morton», Milestone 47020. Paul Mares, cornetta; George Brunies, trombone; Leon Roppolo, clarinetto; Jack Pettis, C-melody sax; Jelly Roll Morton, piano; Bob Gillette, banjo; Chink Martin, tuba; Ben Pollack, batteria. Registrato il 17 luglio 1923.
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