Qualche giorno fa hai mostrato di apprezzare, con Earl Anderza, il pianista che si ascolta in quel suo disco, Jack Wilson. Wilson (1935-2007), chicagoano, era un musicians’ musician, capace di fare di tutto ma apprezzato in particolare come accompagnatore di cantanti (fra i molti, Dinah Washington, Julie London, Lou Rawls, Sammy Davis Jr).
Fece anche due dischi a suo nome per la Blue Note, un attimo prima che per la storica etichetta s’iniziasse un lungo declino. Dal secondo di questi, mi piace farti per prima cosa ascoltare la traccia che apre il disco e che entra con pieno diritto in quella categoria di sfacciate imitazioni di Watermelon Man di Herbie Hancock che in quegli anni venivano via a un soldo la dozzina – ne fece una Hancock stesso, intitolata Blind Man – , così come quelle di Sidewinder di Lee Morgan (guarda caso, in questo disco sono presenti tre quinti della band di «The Sidewinder»: Morgan, Cranshaw e Higgins). Poi però, per rendere giustiza a Wilson, te lo faccio sentire in una versione in trio davvero molto bella della stupenda e non tanto frequentata canzone di Johnny Mercer A Time for Love, e infine in un’altra sua composizione in tre quarti che mette in giusta luce il suo talento di compositore e orchestratore, d’idee per niente affatto banali. Nirvanna ha un chorus di 52 battute così divise: 24 più 16 su un pedale che, nell’esposizione, sono eseguite in sorprendente eterofonia dai tre fiati, quindi 12 battute di outchorus o riesposizione scorciata.
Do It (Wilson), da «Easterly Winds», Blue Note CD 73161. Lee Morgan, tromba; Garnett Brown, trombone; Jackie McLean, sax alto; Jack Wilson, piano; Bob Cranshaw, contrabbasso; Billy Higgins, batteria. Registrato il 22 settembre 1967.
A Time for Love (Mercer), ibid., ma solo Williams, Cranshaw e Higgins.
Nirvanna (Wilson), come in Do It.
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2 commenti:
Tanti auguri, di vero cuore.
Paolo
Grazie!
M
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