Yusef Lateef è capace come pochi di fare accadere un sacco di cose simultaneamente o in stretta successione o secondo entrambe le modalità nel giro di pochi minuti. Te ne ho proposto un esempio quasi dimostrativo in Happyology qualche settimana fa; qui un procedimento più complesso e astratto è applicato a un materiale più semplice, il blues, su tutti i parametri musicali: ritmo, melodia, armonia e timbro.
Su un ostinato nel tempo di sette ottavi, Lateef si alterna al pianista Hugh Lawson in tre frammenti di chorus (al sax tenore, al flauto e al sax alto) sui cui si muove atonalmente, Lawson invece sugli accordi del blues. Raggiunti infine dal basso, con la batteria sempre imperturbabile nel suo tempo composto, Lateef (ora all’oboe) e Lawson eseguono un chorus di blues, un breve ponte modulante e concludono sul blues in minore.
Feather Comfort (Lateef), da «A Flat, G Flat and C», Impulse! A-9117. Yusef Lateef, sax tenore e contralto, flauto, oboe; Hugh Lawson, piano; Reggie Workman, contrabbasso; Roy Brooks, batteria. Registrato nel marzo 1966.
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2 commenti:
Questo è un'ottima segnalazione.
Seguo da poco il blog, ma volevo congratularmi per un motivo: nonostante l'importanza della relazione musicista-strumento suonato nel jazz, qui non c'è traccia del "feticismo dello strumento" di cui accenna Luciano Berio nel suo "Ricordo al futuro". C'è equilibrio, cronaca nel senso migliore del termine.
Grazie - aspirerei di fatto alla trasparenza, come di lente.
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