venerdì 11 marzo 2011

Happyology (Yusef Lateef)

  Titolo e foto di copertina di questo disco di Yusef Lateef sono molto tongue-in-cheek, ma, secondo spirito più genuino del jazz, dicono con nonchalance e umorismo la pura verità, comunicando riflessioni profonde.

  Happyology scherza con un nome che richiama i classici del bop, e la composizione stessa altro non è che la dizzyiana Woody ’n’ You, incunabolo del bop e pietra miliare dell’afro-cuban: nella sua introduzione, Lateef la fa risalire alla madre comune delle musiche caraibiche e del jazz, l’Africa, ma un’Africa (anche) sapidamente caricaturale. Poi, poco dopo la metà, il pezzo abbandona la sequenza armonica di Woody ’n’ You per incantarsi su un ostinato e assumere un colore modale, per l’epoca (1957) insolito. Poco più di dieci minuti per una riflessione poietica e, come dicono i critici di polso, metalinguistica sul presente, il passato e il futuro del jazz!

  Happyology (Lateef), da «Jazz for the Thinker», Savoy MG 12109. Yusef Lateef, sax tenore; Curtis Fuller, trombone; Hugh Lawson, piano; Ernie Farrow, contrabbasso, Louis Hayes, batteria. Registrato il 5 aprile 1957.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho dovuto prendere il dizionario 12 volte per capire questo post :P
Detto questo direi che il pezzo e le sonorità non mi dispiacciono affatto anche nel gioco di accostamenti sonori dal sapore decisamente differente.
Con immutata stima ;)
aL

p.s. purtroppo non riesco a seguire diligentemente, ma era rimasto in sospeso un commento sulle interpretazioni monkiane. Avevo azzardato un Bud Powell, che ne pensi?

p.p.s. ma stai traducendo "Thelonious Monk - The Life and Times of an American Original" ?

Marco Bertoli ha detto...

Ho dovuto prendere il dizionario 12 volte per capire questo post :P

È così che impari parole nuove! :-0

ma era rimasto in sospeso un commento sulle interpretazioni monkiane. Avevo azzardato un Bud Powell, che ne pensi?

E che cosa vuoi che ne pensi? Sono d'accordo con quello che ha scritto recentemente Ethan Iverson sul suo blog: fra i grandi del jazz, Bud è il più sottovalutato. Fra l'altro, vale la pena notare come le due composizioni di Monk più eseguite da altri, e cioè 'Round Midnight e Off Minor, le abbia incise per primo Bud (anche prima di Monk), rispettivamente nel '44 – con l'orchestra di Cootie Williams – e nel '47.

ma stai traducendo "Thelonious Monk - The Life and Times of an American Original" ?

yep