venerdì 19 novembre 2010

If I Were a Bell (Miles Davis)

Il secondo grande quintetto di Miles Davis non sorse dall’oggi al domani. Prima che vi arrivasse Wayne Shorter, il sax tenore lo suonò George Coleman, solido mainstreamer e poi, alla sua uscita, brevissimamente, Sam Rivers, condottovi dal concittadino Tony Williams.

Rivers partecipò alla tournée giapponese di Davis del 1964 dove questo disco lo coglie. La cosa non durò: Rivers, all’epoca quarantunenne e che subito dopo avrebbe registrato per la Blue Note almeno due album memorabili a suo nome, pur suonando benissimo, a questo punto sembra perfino troppo avanzato per la concezione di Davis, come mi pare si senta bene in questo If I Were a Bell, classico del quintetto fin dai tempi di Coltrane.

If I Were a Bell (Loesser), da «Miles in Tokyo», CBS/Sony SONX 60064-R. Miles Davis, tromba; Sam Rivers, sax tenore; Herbie Hancock, piano; Ron Carter, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 14 luglio 1964.


Nessun commento: