giovedì 5 maggio 2011

Wrinkles (Wynton Kelly)

  Wrinkles è un blues di carattere lievemente marziale, a tempo di marcia, del genere che ti ho già fatto sentire in un disco di Wynton Kelly a suo nome.

  La melodia è ridotta ai minimi termini, una piccola cellula che si ripete grosso modo invariata sui cambi d’accordo. Anche l’assolo con sordina di Lee Morgan si attiene all’economia di mezzi suggerita dal tema, ma quello che sorprende è quello successivo, di Wayne Shorter, che già nel 1959 suonava come nessuno, improvvisando al modo in cui componeva. La sonorità è corpulenta e nebbiosa e la condotta melodica (che insiste su un frammento di scala a toni interi) e ritmica è curiosamente indipendente dalle armonie di base. È immaginabile o inevitabile che Shorter avesse ascoltato quanto Ornette andava facendo in quel torno di tempo, ma è certo, e quest’assolo lo dimostra, che avesse assorbito e fatto sua la lezione di Lester Young.

  Wrinkles (Kelly), da «Kelly Great», Vee-Jay 003. Lee Morgan, tromba; Wayne Shorter, sax tenore; Wynton Kelly, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Philly Joe Jones, batteria. Registrato il 12 agosto 1959.



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