Ammetto che alle volte Sonny Rollins, nella sua furia parodica verso le melodie degli standard, mi è risultato irritante: un po’ come Glenn Gould in certe sue polemiche anti-interpretazioni mozartiane. Vince poi l’ammirazione per l’intelligenza e la musicalità perversa di simili grandi, ma sinceramente sentire Green Dolphin presa così a pesci sui denti mi addolora un po’.
Tengo comunque presente che era il 1965, quando Sonny stava aprendo le orecchie a quanto gli andava accadendo intorno nel jazz: è curioso (e, di nuovo, può risultare stridente) come lui e la sezione ritmica procedano con perfetta indifferenza reciproca su due binari diversi e neanche paralleli.
On Green Dolphin Street (Kaper), da «On Impulse», Impulse! B0009785-02. Sonny Rollins, sax tenore; Ray Bryant, piano; Walter Booker, contrabbasso; Mickey Rocker, batteria. Registrato l’8 luglio 1965.
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1 commento:
Okay, è un po' abborracciata, ma a me questi stridii interni piacciono.
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