Tal Farlow, con Jimmy Raney e Johnny Smith il chitarrista bianco di jazz più in vista degli anni Cinquanta, si ritirò dalla vita musicale verso la fine di quel decennio e diventò pittore d’insegne (mi ha sempre sorpreso come questa potesse essere, negli USA, una via praticabile per buscarsi il pane: aveva cominciato così Duke Ellington).
Farlow tornò alla musica nel 1976, incidendo dei dischi per la Concorde di cui questo è il primo. In fast company e senza batteria, Farlow, che gli anni di maneggio di pennelli e pennellesse sembrano avere lasciato intatto, si diverte a suonare Georgia on My Mind veloce e Stompin’ at the Savoy, invece, piuttosto lenta e con il famoso call and response iniziale ripitturato a tinte quasi sinistre. Beh, bello. Il più bravo, comunque, è Ray Brown.
Georgia on My Mind (Carmichael), da «A Sign of the Times», Concord Jazz CCD-4026. Tal Farlow, chitarra; Hank Jones, piano; Ray Brown, contrabbasso. Registrato il 2 agosto 1976.
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Stompin’ at the Savoy (Sampson), id.
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