È strano che un trombettista di rilievo e così presente sulla scena del jazz del dopoguerra esordisse discograficamente a suo nome solo nel 1954 (parlo di Clark Terry, che è del 1920). Questo disco è del ’57 ed è solo il suo quinto. Rimane uno dei più famosi e sicuramente dei più belli. Terry prese la sezione ritmica di Miles Davis e volle con sé Johnny Griffin (la Riverside dovette richiederlo in prestito alla Blue Note), che quell’anno serviva nei Jazz Messengers.
Tutto congiurava verso una blowing session nel più puro spirito dell’hard bop: tutto tranne il leader, che aveva e ha un suono e uno stile che rimandano, pur nel loro aggiornamento, a tempi allora già lontani del jazz, anche nella boppistica corsa a ostacoli melodico-armonica che apre il disco, Donna Lee, composta dal suo concittadino e antico protegé Miles.
Donna Lee (Davis), da «Serenade to a Bus Seat», Riverside/OJC 66. Clark Terry, tromba; Johnny Griffin, sax tenore; Wynton Kelly, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Philly Joe Jones, batteria. Registrato il 27 aprile 1957.
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Stardust (Carmichael), id.
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