Un multisaxofonista e flautista formatosi nella tradizione del jazz moderno, Chapin fu studente di Jackie McLean e di Paul Jeffrey (che gli insegnò «il catechismo del bebop») e fece parte dell’orchestra di Lionel Hampton come primo sax alto e direttore musicale per buona parte degli anni Ottanta. Fu associato via via a figure assai diverse fra loro, come Tom Harrell, Chico Hamilton e John Zorn, perfino a gruppi di alternative rock ma la sua formazione ideale era questo trio, che cominciò nel 1989 e qui ascolti in un disco postumo ma attentamente programmato da Thomas, che ne scelse anche la copertina.
Chapin, partendo da basi mainstream, si trasformò in un compositore e strumentista avventuroso, sempre molto comunicativo, un virtuoso totale dei suoi strumenti aperto ai suoni della natura e del caso: in Alphaville (ispirato al film di Godard) «suona» una sveglia, in The Roaring S un sax alto privato dell’ancia. Il filmato che ho collegato qui sopra, del 1993, mostra la fisicità incontenibile del suo suonare: non meraviglia che citasse Rahsaan Roland Kirk come un’ispirazione principale.
Aeolus (Chapin), da «Night Bird Song», Knitting Factory Records KFR-240. Thomas Chapin, flauto; Mario Pavone, contrabbasso. Registrato il 28 o il 29 agosto 1992.
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Alphaville (Chapin), ib. Chapin, sax alto; Pavone; Mike Sarin, batteria, percussioni.
The Roaring S (Chapin), c.s.
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