Craig Taborn, pianista sulla quarantina, è uno di quelli che, come dicevano una volta i jazzisti, ha «fatto le sue carovane» (has paid his dues) in complessi di mainstream moderno come quelli di James Carter (con cui qui sopra l’hai sentito due volte), di Chris Potter e di Michael Formanek e in altri più avanzati come quelli, fra gli altri, di Roscoe Mitchell, Tim Berne, Marty Ehrlich. Insomma, si è guadagnato il dritto di farsi ascoltare in un’impresa «concertistica» di quelle della ECM.
Come immaginerai, questo disco recentissimo non è esattamente secondo il mio gusto, ma Taborn mi pare comunque un musicista intenso e non banale, capace di dotare i suoi soliloqui di una progressione espressiva che li rende interessanti, ed è un pianista eccellente. Questo suo lavoro in assolo ricorda quelli, vecchi ormai di una trentina d’anni, di Anthony Davis.
Glossolalia (Taborn), da «Avenging Angel», ECM 2207. Craig Taborn, piano. Registrato nel luglio 2010.
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Spirit Hard Knock (Taborn), ib.
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