sabato 29 maggio 2010

My Favorite Things (Sun Ra)

  My Favorite Things, dall’insopportabile musical The Sound Of Music di Rodgers-Hammerstein III, dovette la sua celebrità jazzistica alle innumerevoli, ubriacanti versioni che ne diede nella prima metà degli anni Sessanta il quartetto di John Coltrane. Tanti altri hanno poi eseguito la canzone più o meno in tutte le salse, cantate e strumentali. Ma la salsa cosmica di Sun Ra ha sempre un sapore suo, inconfondibile con altri, anche se magari non per tutti i gusti. L’innocuo (e anche un po’ insulso) valzerino di Richard Rodgers, con inopinate tensioni armoniche, un colore generale inaudito dato dalle tastiere del leader e la pronuncia particolarissima del sax tenore di John Gilmore, fra un tardo Coltrane e il deadpan totale, ne fanno qualcosa d’inquietante: favorite things, forse, ma davvero things dell’altro mondo.

   My Favorite Things
(Rodgers-Hammerstein III), da «New Steps», 101 DISTRIBUTION (già HORO, 1978). Michael Ray, tromba; John Gilmore, sax tenore; Sun Ra, tastiere; Luqman Ali, batteria. Gennaio 1978.

3 commenti:

G ha detto...

Posso dire la verità? Non mi piace.

Marco Bertoli ha detto...

Qui si può dire tutto. Io l'avevo detto che Sun Ra non è per tutti gli stomaci…

Anonimo ha detto...

L'allegra brigada di Sonny Blondt...bisogna prenderla così come è; ma è vero che chi non ha mai visto Sun Ra dal vivo nelle sue varie incarnazioni, difficilemnet lo potrà apprezzare nel modo giusto.
L'ultima volta che lo vidi fu al Capolinea di Milano: quella sera una sezione del concerto fu dedicata al repertorio dell'orchestra di Fletcher Henderson (!!!); chi c'era non può aver dimenticato, davanti a un pubblico esterrefatto c'era una straordinaria macchina da swing lanciata a folle velocità nella storia del jazz.
Poi altre volte c'erano le sue lunghe "sbrodolate" su qualche improbabile tastiera simil-elettronica. Tutto compreso nel biglietto.

Roberto Del Piano
Ma ne valeva sempre, eccome, la pena.