domenica 26 giugno 2011

Everything Happens to Me (Massimo Urbani)

  Massimo Urbani nel 1993, sei mesi esatti prima di morire. Quest’esecuzione, come l’intero disco, testimonia l’ispirazione della sua vita, Charlie Parker.

  Everything Happens to Me (Adair-Dennis), da «The Blessing», Red Records RR257. Massimo Urbani, sax alto; Danilo Rea, piano; Giovanni Tommaso, contrabbasso; Roberto Gatto, batteria. Registrato il 22 febbraio 1993.



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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Be' quel poco che conosco di Massimo Urbani mi è sempre parso da "urlo".
E di Danilo Rea che mi dici ? Non viene nominato spesso in questo blog...

aL

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Parlo poco del jazz italiano in generale.

Danilo Rea in questo disco suona come un padreterno. Come altri jazzisti italiani di talento, ha scelto la via di minor resistenza, per dire così, e mi addolora che un pianista del suo peso jazzistico ora sia popolare per un disco con le canzoni di De André e per altre prestazioni non solo e non tanto extra-jazzistiche, ma poco musicalmente poco interessanti, chiaramente intese a minare una vena che al momento ha il favore del pubblico. Che cosa ci vogliamo fare...?

Anonimo ha detto...

Direi divertirci quando suona da dio ;)

aL

Anonimo ha detto...

E' vero, qui Rea suona da padreterno, ma anche gli altri vanno benissimo... E' un album splendido e Urbani è stato il più grande sassofonista che abbiamo avuto, semplice semplice (almeno sul mio personalissimo cartellino).
Sì Marco, parli moooolto poco del jazz italiano, ma dai, di bei dischi ne sono usciti... Domenica riascoltavo, sempre della Red Record, il "Live at Capolinea" di Baker, quello con dentro Stilo e la cover leggendaria di "Estate": pou moi, pura emozione.
E ieri riascoltavo un altro Red Record, davvero interessante e che da tempo non mettevo sul piatto: "Made in Italy", col suo quartetto dei primi ottanta (ma pure "Kick off", proprio con Tommaso e Gatto merita di essere riscoperto). E' musica viva, stimolante, non facile da afferrare, con angoli e rimandi che ti mettono a pensare ad ogni (ri)ascolto. Ne parleremo quando verrai a Genova.
A proposito, toh: D'Andrea in concerto, a Zena, l'otto luglio, mi pare...
M.G.

Anonimo ha detto...

L'otto luglio sì, ma a Sori.
M.G.

Alberto ha detto...

Disco splendido. Urbani "alla Parker" è al meglio secondo me in Round about, Max with strings. Parli poco di jazz italiano, ma qualcosa di Enrico Intra lo metterai prima o poi?

Marco Bertoli ha detto...

Intra, sì, può darsi.