sabato 14 luglio 2012

Just Friends (Booker Ervin)

 Diamo un’occhiata ai primi versi  (anzi, alle «liriche», come dicono i giornalisti musicali) di Just Friends:
Just friends
Lovers no more
Just friends
But not like before
To think of what we’ve been
And not to kiss again
Seems like pretending
It isn’t the ending
 Sì, OK, però nell’eloquio spiritato di Booker Ervin io non colgo traccia di questa malinconica e signorile rassegnazione. Booker è incazzato nero, altro che rassegnato, altro che just friends!, e gliene sta patentemente dicendo quattro, a quella: un vero blue streak.

 Ah, non si scherza mica con Booker Ervin.

 Just Friends (Klenner-Lewis), da «The Complete Songbook Sessions», Jazz Lips JL771. Booker Ervin, sax tenore; Tommy Flanagan, piano; Richard Davis, contrabbasso; Alan Dawson, batteria. Registrato il 27 febbraio 1964.



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1 commento:

Anonimo ha detto...

Il suono di Ervin è potente e scolpito, aggressivo e perentorio, quasi protervo (io sono qui e voi dove state, eh?). Ma mai autocompiaciuto della propria luccicante muscolarità, con quella vena acida e quell'ironia pungente che lo percorrono e lo caratterizzano. Il suo fraseggio è guizzante ma logico e sotto controllo: Ervin sembra sapere sempre dove andare a parare. Un grande.
M.G.