È lunedì e allora ti becchi un po’ di fusion anni Settanta di primo mattino, con tanto di contrabbasso sovramplificato, suonaccio di batteria, tastiere e filtri elettronici di dubbia natura.
Vale la pena, credo, per sentire il grande violinista polacco Zbigniew Seifert nel disco che registrò tre mesi soli prima di morire.
Quo Vadis (Seifert), da «Passion», Capitol ST-11923. Zbigniew Seifert, violino; John Scofield, chitarra; Richie Beirach, piano; Eddie Gomez, contrabbasso; Jack DeJohnette, batteria; Nana Vasconcelos, percussioni. Registrato nel novembre 1978.
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