Dal suo arrivo sulla scena del jazz a New York, nel 1956, e per pochi anni di seguito, si sarebbe detto che la carriera di Phineas Newborn (1931-1989) non avesse limite in vista. Era un pianista tecnicamente non meno dotato di Oscar Peterson, con un tocco belllissimo e ricco di nuance, un’inesauribile fantasia armonica e uno swing bruciante. Parte della critica vide in lui soprattutto l’esibizionismo del virtuoso, e si dice che anche per questo Phineas sviluppasse dei problemi emotivi che ovviamente già covavano.
Seguirono per tutti gli anni Sessanta e parte dei Settanta ricoveri in ospedale, cure farmacologiche pesanti e probabilmente inadeguate, un infortunio alla mano sinistra e infine, fra anni Settanta e Ottanta, un breve ritorno sulle scene, non disonorevole ma che purtroppo mostrò che qualcosa, o molto, era andato irrimediabilmente perduto.
Overtime (Newborn), da «Phineas’ Rainbow», RAC/Victor. Phineas Newborn, piano; Calvin Newborn, chitarra; George Joyner, contrabbasso; Philly Joe Jones, batteria. Registrato il 19 ottobre 1956.
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Tin Tin Deo (Gillespie-Chano Pozo), id. Registrato il 22 ottobre 1956.
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