Bill Evans, per esempio, incise da solo per la prima volta (una delle pochissime, fra l’altro) solo nel 1968, e così scriveva, nelle note a quel disco, bellissimo:
La mia esperienza professionale come pianista solista è poca cosa, e trovo triste che questa grande tradizione del jazz si trovi a rischio di estinzione per via dell'atteggiamento prevalente nel pubblico, che tende a relegare il solista di pianoforte a sottofondo per la conversazione o per la cena. Spero quindi che la mia esecuzione sia di livello sufficiente per avvicinare l’ascoltatore, senza distrazioni, al sentimento musicale che mi sono sforzato di raggiungere in queste registrazioni (…). Come la lunghezza dei pezzi dimostra, è forse in Never Let Me Go che il mio coinvolgimento è stato più completo.
Never Let Me Go (Evans-Livingston), da «Alone», Verve 0602498840320. Bill Evans, piano. Registrato nel settembre o ottobre 1968.
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3 commenti:
Che splendore! In un disco in cui tutto ciò che trovi è oro puro.
Quando sento e leggo queste cose mi vergogno quasi di essere un pigiatasti wanna-be.
Non preoccuparti, finché non pubblicherai un disco in assolo (son un pigiatasti anch'io).
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