John Hicks & c. suonano Chelsea Bridge di Billy Strayhorn, che abbiamo ascoltato una settimana fa da Roland Hanna, il quale la eseguiva da solo e in spirito concertistico. Questo è un cosiddetto «supertrio», anzi powertrio (uff) e come tutti i superqualcosa è turgido, sovraccarico e prevaricante, ma per uno o due pezzi può anche andare, considerando che Elvin Jones e Cecil McBee sono due grandi e Hicks è un pianista che si fa ascoltare quasi sempre volentieri, di norma più come sideman che come leader.
Qui, data la compagnia, è in vena perfino più tyneriana del suo solito; Chelsea Bridge riceve un trattamento vigoroso e devotamente hard bop, vivace anche se un po’ sommario e che insomma non gli si addice troppo, soprattutto quando la ritmica passa dal tempo tagliato al 4/4. After The Rain di Coltrane, da Hicks te l’avevo fatta sentire anni fa (resta il post, la musica è svanita) in piano solo alla Maybeck Hall; qui l’esecuzione ne è doverosamente requisita da Elvin Jones.
Chelsea Bridge (Ellington-Strayhorn), da «Power Trio», Novus 3115-2-N. John Hicks, piano; Cecil McBee, contrabbasso; Elvin Jones, batteria. Registrato nel novembre 1990.
After The Rain (Coltrane), id.
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2 commenti:
After the rain è uno dei temi più strazianti di Coltrane, di una bellezza assoluta. E a me sembra che questa bellezza esca fuori tutta solo dal szx: un tema per uno specifico strumento, che suonato daun altro perde qualcosa. Hicks è rispettoso e l'atmosfera c'è, ma sembra mancare qualcosa. Forse la strada giusta era di osare di più nell'aggiungere o, addirittura, nel togliere.
Sono d’accordo; nella versione in piano solo che avevo postat una decina d’anni fa quel carattere usciva meglio.
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