lunedì 22 settembre 2014

Dolo – Field Day (Dexter Gordon)

 Io non sono mai riuscito a entusiasmarmi per Dexter Gordon, è una cosa che dico con ritegno e l’ho pure già detta diverse volte su Jazz nel pomeriggio. Non è per questo che io ne disconosca meriti e importanza: non sono solipsistico nei miei gusti.

 So inoltre che Dexter è viceversa graditissimo dalla maggior parte degli ascoltatori di Jnp ed è per mostrare loro riguardo, affetto e gratitudine a principio di settimana che oggi presento Dexter  nel 1960, in ottima forma e parco anche nelle citazioni, che sono limitate nel numero di una mezza dozzina a esecuzione. Disco prodotto a Los Angeles da Cannonball Adderley; al piano, e a provvedere buona parte del repertorio e degli arrangiamenti, si sente un musicista viceversa a me caro, per quanto non propriamente una celebrità, Dolo Coker, all’epoca un residente di Los Angeles, come il resto del cast, il cui membro più noto è il batterista Larance Marable, colonna del West Coast Jazz in decine di sedute del decennio precedente e per questo, anni dopo, voluto accanto a sé da Charlie Haden nella versione originale del Quartet West.

 La marea del c.d. West Coast jazz stava infatti nel 1960 finendo di ritirarsi, il jazz dell’Est (di New York) aveva ripreso carisma e attrazione e Gordon si sarebbe rilocato là almeno per un poco, prima di partire per l’Europa. Tuttavia questa seduta, specie nei temi e delle parti arrangiate, porta il sentore salso e arioso dell’Oceano Pacifico, che è pervasivo e irresistibile.

 Dolo (Dolo Coker), da «The Resurgence Of Dexter Gordon», [Jazzland] OJCCD-929-2. Dexter Gordon, sax tenore; Dolo Coker, piano; Charles Green, contrabbasso; Lawrence (Larance) Marable, batteria. Registrato il 13 ottobre 1960.



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 Field Day (Coker), ib. più Martin Banks, tromba; Richard Boone, trombone.



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6 commenti:

loopdimare ha detto...

sembra in gran forma. secondo me Gordon è sempre divertente ma difficilmente profondo.

Marco Bertoli ha detto...

La penso così anch'io.

loopdimare ha detto...

ma ho osato dirlo una volta e me l'hanno ancora rinfacciato una settimana fa

Marco Bertoli ha detto...

IO ormai vivo di rinfacciamenti. Meno male che non conto un cazzo…

Marco Bertoli ha detto...

Vuoi mettere, non dico certo con Rollins o Coltrane, ma 'solo' con Hank Mobley?

Marco Bertoli ha detto...

Del resto, siamo quelli che preferiscono ascoltare il jazz invece del BAM di Nicholas Payton, perché odiamo i negri e vogliamo privarli dei mezzi di sostentamento. Io, addirittura, ogni tanto pubblico un disco Ecm, noto gruppusolo neo-nazista.