lunedì 18 marzo 2013

Misty Morning (Duke Ellington)

 Misty Morning è, con Awful Sad, una delle prime composizioni di Duke Ellington ascrivibili al quella voce del suo catalogo nota come mood, cioè dichiaratamente impressionistiche e descrittive, anche se la parola «mood» apparirà in un titolo solo nel 1930 (Mood Indigo).

 Misty Morning si apre con un’intro di quattro battute in cui una lampante scala pentatonica che si svolge su due ottave viene contraddetta dal colore diffuso, brumoso e crepuscolare promesso dal titolo, un colore determinato dall’assenza nell’impasto del clarinetto (che comparirà invece a dare risalto al «call and response» dell’outchorus) e dal contrabbasso suonato con l’arco.

 L’articolata forma del pezzo vede alternarsi chorus di blues di dodici battute con chorus estesi (anche armonicamente) di sedici: è su questi ultimi che ascoltiamo gli interventi solistici – con carattere di obbligato – di Arthur Whetsol, trombettista dalla caratteristica sonorità nasale, e di Barney Bigard, significativamente al sax tenore. Un tocco di genio timbrico è, a succedere al chorus di Whetsol, il chorus di chitarra di Lonnie Johson: un raro per l‘epoca assolo a note singole, lieve e un po’ spezzettato, ricco di blue note.

 Misty Morning (Ellington-Whetsol), da «The Original Edward “Duke” Elllington Hits, Vol. 1 - 1927/31», King Jazz KJ 144 FS. Bubber Miley, Arthur Whetsol, Freddy Jenkins, tromba; Joe Nanton, trombone; Johnny Hodges, sax alto e soprano; Barney Bigard, sax tenore e clarinetto; Harry Carney, sax baritono e alto; Duke Ellington, piano; Lonnie Johnson, chitarra; Fred Guy, banjo; Wellman Braud, contrabbasso; Sonny Greer, batteria. Registrato il 22 novembre 1928.



 Download

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

forse l'ho già detto, ma duke ellington ci sta sempre bene :)

Marco Bertoli ha detto...

«È dentro di noi», come mi ha detto una volta M.G.