mercoledì 29 maggio 2013

Dancing In The Dark (Charlie Parker)

 Nella fetta di talentuosa umanità che costituisce il pubblico di Jazz nel pomeriggio, c’è addirittura chi, un sax tenore fra le labbra, si appresta a esibirsi with strings. A sua edificazione e come augurio vada questo precedente non indegno.

 Dancing In The Dark (Schwartz-Dietz), da «The Complete Legendary Rockland Palace Concert 1952», Jazz Classics Records CD-JZCL-5014. Charlie Parker, sax alto; Walter Bishop, piano; Mundell Lowe, chitarra; Teddy Kotick, contrabbasso; Max Roach, batteria; archi e oboe. Registrato dal vivo al Rockland Palace, NY, il 26 settembre 1952.



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9 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire?
"Forgive me, Charlie Parker, wherever you are" :-)
Grazie, Marco!

Valentina

Marco Bertoli ha detto...

eh eh eh

LUIGI BICCO ha detto...

Bel precedente "non indegno", non c'è che dire. Un augurio a chi deve esibirsi, dunque, con una puntina di invidia, visto che il mio contralto da studio giace nell'armadio da più di un anno e mezzo.

Anonimo ha detto...

La nostra cara Tina è così temeraria da sfidare l'abisso non solo strufolando il sax in compagnia di archi, ma esibendosi anche come sciantosa canterina a Tavagnacco e dintorni. Fu udita ridurre a brandelli canzoni di W.C. Handy: fermatela, Vi prego!
M.G.

Anonimo ha detto...

Ahahahahahahahahahahahahah!
Da queste parti passare il fiume, anche senza dover andare a Tavagnacco a ridurre in brandelli qualcosa,è già di per sé un atto temerario. Invidioso :-)

Valentina

Anonimo ha detto...

@ Luigi: grazie!

Valentina

Paolo Lancianese ha detto...

In bocca al lupo, Valentina, anche da parte mia (che non so ricavare un suono da nessuno strumento, accipicchia!)

LUIGI BICCO ha detto...

Ma qui si latita.
Che succede?

Marco Bertoli ha detto...

Sì sì, un attimo