martedì 29 gennaio 2013

Symphony in Black (Duke Ellington)

 Symphony in Black si colloca cronologicamente poco prima di Reminiscing in Tempo (1935), il primo capolavoro di Duke Ellington in forma di suite; a sua volta Reminiscing seguiva di quattro anni Creole Rhapsody, il suo primo esperimento nel genere della suite, genere che Duke avrebbe praticato lungo il corso della sua intera carriera con esiti personalissimi.

 Symphony in Black nasce associata a un breve film del 1935 diretto da Fred Waller, l’inventore del Cinerama, e prodotto da Adolph Zukor per la Paramount: «Symphony in Black, A Rhapsody of Negro Life». Nella sequenza intitolata Blues, terza della seconda parte, sentiamo (e vediamo, nella parte di una donna tradita e maltrattata, e già) la ventenne Billie Holiday. La canzone che Billie canta, con il titolo Saddest Tale, fu spesso cantata con Duke da Ivie Anderson.

 Il film è bello da vedere e la musica di Duke, la cui fantasia con questo genere di accostamenti andava a nozze, è più che adeguata, pure se non tocca vette eccelse. I momenti più notevoli sono l’iniziale The Labourers, quasi uno schizzo della Work Song che anni dopo aprirà Black, Brown and Beige, e il prefinale, intitolato Hymn of Sorrow, che prefigura la sublime Come Sunday (e che non a caso il film ambienta in chiesa). Il tema è eseguito alla sua inconfondibile maniera da Arthur Whetsol (o Whetsel), un singolare elllingtoniano di cui una volta o l’altra ti dirò meglio.

 Ecco il programma del cortometraggio, scandito sulla musica ellingtoniana: Introduction: Jealousy; Part I: The Labourers; Part II, A Triangle: Dance, Jealousy, Blues; Part III: A Hymn of Sorrow; Part IV: Harlem Rhythm.

 Symphony in Black (Ellington), da «The Complete Orchestral Suites 1931-1960», United Archives NUA07. Arthur Whetsol, Freddy Jenkins, Cootie Williams, tromba; Joe «Tricky Sam» Nanton, Lawrence Brown, trombone; Juan Tizol, trombone a pistoni; Barney Bigard, clarinetto e sax tenore; Johnny Hodges, sax alto e soprano; Otto Hardwick, sax alto e clarinetto; Harry Carney, sax baritono e alto, clarinetto; Duke Ellington, piano; Fred Guy, chitarra; Wellman Braud, contrabbasso; Sonny Greer, batteria. Registrato prob. nel dicembre 1934.



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