domenica 5 luglio 2020

Straight, No Chaser (Piano Choir)

 Reparto stranezze: il Piano Choir, un complesso di sette pianisti sette, organizzato da Stanley Cowell. L’unico altro componente di pari notorietà è Harold Mabern, di qualche notorietà sono Danny Mixon, Hugh Lawson (ascoltato più volte su Jnp con Yusef Lateef) e Sonelius Smith; a me ignoti Nat Jones e Webster Lewis, dei quali ora come ora, privo come mi trovo di accesso a certe risorse, non potrei dirti più di quanto non ti direbbe il Web, al quale volentieri ti rimando.

 Disco Strata East. Forse ci tornerò sopra fra qualche giorno, nel caso, ricordamelo tu. La sequenza delle entrate  in Straight, No Chaser è: Lewis, Cowell, Mixon (piano elettrico), Jones, Smith, Mabern, Lawson.

 Straight, No Chaser (Monk), da «Handscapes», Strata East. Stanley Cowell, Nat Jones, Hugh Lawson, Webster Lewis, Harold Mabern, Danny Mixon, Sonelius Smith. Registrato il 28 ottobre 1972.

 Killers (Cowell), id.

4 commenti:

Paolo il Lancianese ha detto...

Fu un "stranezza" che dovette avere un certo riscontro se li ritroviamo (tutti tranne Danny Mixon sostituito da Ron Burton) a registrare due anni dopo "Hanscapes 2". E mi risulta anche un "Handscapes 95" con cui però non mi è mai capitato di imbattermi. Se dovessi dire che queste cose mi piacciono, direi una bugia...

Marco Bertoli ha detto...

Come altri della Strata East è un disco molto del suo tempo; in generale, quando in scena c'è più un pianista (su Jnp l'abbiamo osservato altre volte), la confusione è assicurata.

loopdimare ha detto...

Già il piano a 4 mani è un problema, se si va oltre, anche con l'aiuto di elettrici cammuffamenti, siamo nel casino. Solo un Gil Evans avrebbe potuto, forde, tirarci fuori qualche cosa. Ma se non l'ha fatto...

Marco Bertoli ha detto...

Sì, resta un curiosità, anche se i pianisti, anche a parte i due grandi, sono tutti all’altezza. Penso che dal vivo dovesse essere uno spettacolo, a giudicare anche dalla reazione del pubblico che si sente nel disco dal vivo,