Oggi c’è Roy Eldridge, un’altra delle voci inconfondibili del jazz di cui dicevo ieri, e una che su Jazz nel pomeriggio si è sentita poco. È una seduta organizzata a New York dalla Master Jazz Recordings di Bill Weilbacher, etichetta che dal 1967 al ’72 registrò una trentina di dischi che colgono nel loro autunno, ma non ancora nel declino, alcuni grandi musicisti del jazz classico trapassati in quello che verso la metà degli anni Cinquanta cominciò a dirsi il mainstream.
Roy ebbe carta bianca quanto a collaboratori e repertorio e volle con sé fra gli altri il trombonista Bennie Morton, Nat Pierce già con Woody Herman e il grande Budd Johnson, quel giorno in vena specialmente estroversa.
Nel novembre del 1970, quasi sessantenne, si sente che non gli mancavano l’energia né la disposizione a correre rischi, teste l’incipit stratosferico del suo assolo di Ball of Fire.
5400 North (Eldridge), da «The Nifty Cat», Master Jazz Recordings MJR 8110. Roy Eldridge, tromba; Bennie Morton, trombone; Budd Johnson, sax tenore; Nat Pierce, piano; Tommy Bryant, contrabbasso; Oliver Jackson, batteria. Registrato il 24 novembre 1970.
Ball of Fire (Eldridge-Krupa), id.
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