Il sestetto qui a nome di Buster Bailey era in realtà quel complesso di John Kirby che dal 1937 all’inizio della guerra – siamo nel 1940 – ottenne molto successo («The Biggest Little Band in the Land»), ebbe un programma radiofonico popolare, Flow Gently, Sweet Rhythm, e incise sotto varî nomi, con arrangiamenti raffinati di Bailey stesso, del pianista Billy Kyle e soprattutto di Charlie Shavers.
L’ingegno musicale di Shavers appare già dalle battute dell’introduzione di Blue Room, con il gioco impressionistico degli accordi di settima e l’effetto metrico di emiolia (la melodia in «3» contro la pulsazione in «4»).
Buster Bailey (1902-1967), che ascoltiamo pochi giorni dopo Edmond Hall, è un altro dei grandi clarinettisti del jazz classico, dall’esecuzione immacolata molto a proposito in questa musica elegante; come Jimmie Noone e Benny Goodman, altri due strumentisti impeccabili, Bailey era stato studente del clarinettista tedesco Franz Schoepp.
Blue Room (Rodgers-Hart), da «Buster Bailey 1925-1940», Chronological Classics 904. Charlie Shavers, tromba; Buster Bailey, clarinetto; Russell Procope, sax alto; Billy Kyle, piano; John Kirby, contrabbasso; O’Neil Spencer, batteria. Registrato nel maggio 1940.
April in Paris (Duke-Harburg) id.
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