È la editio princeps del pezzo celeberrimo che Miles Davis compose per farne dono all’allora suo sideman Julian «Cannonball» Adderley in occasione di questo LP a suo nome. Miles aveva un debole per Cannonball, tanto da partecipare come sideman a sua volta, ultima apparizione in quella veste, a un altro disco del saxofonista, «Something Else», inciso in quell’anno stesso. Com’è noto, benché si tratti di una delle sue composizioni più eseguite, Miles non la incise né credo la suonò mai, mentre divenne invece un centerpiece di Bill Evans (presente anche qui) lungo il corso di tutta la sua carriera.
Questa versione originale è più interessante che riuscita, in un disco per il resto assai bello; Il povero Blue Mitchell, fatto venire espressamente a NY dalla Florida, dovette prodursi sotto lo sguardo, posso immaginare quanto benevolo, di Miles stesso, presente alla seduta; l’esecuzione manca di agio e in ultima analisi di swing e di fascino; ci dirà qualcosa che la take scelta per la pubblicazione sia la quinta (l’edizione in CD ne presenta un’altra).
Sono più riusciti tutti gli altri pezzi del disco, di cui qui ti presento Blue Funk di Sam Jones, una di quelle blues march di moda ai tempi.
Nardis (Davis), da «Portrait of Cannonball», OJCCD361-2 (Riverside R-269). Blue Mitchell, tromba; Cannonball Adderley, sax alto; Bill Evans, piano; Sam Jones, contrabbasso; Philly Joe Jones, batteria. Registrato il primo luglio 1958.
Blue Funk (Jones), id.
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