Su JP Johnson, uno dei primi e dei più grandi pianisti del jazz, ho da molto tempo in animo scrivere un post un po’ articolato, soprattutto dopo aver letto il bel libro di Riccardo Scivales Storie di vecchi pianisti jazz e di come funzionava la loro musica, ma in questi giorni me ne mancano tempo e tempra.
Poco male, intendiamoci. Intanto eccoti due gemme dal repertorio di JPJ; in Snowy Morning Blues t’invito a notare, nel secondo tema, le walking tenths alla mano sinistra.
Snowy Morning Blues (Johnson), da «Father of the Stride Piano», Columbia. James P. Johnson, piano. Registrato il 25 febbraio 1927.
The Mule Walk (Johnson), ib., registrato il 14 giugno 1939.
4 commenti:
Un gigante, con l'unico limite di essere (in quanto newyorkese e east-coaster) piuttosto impermeabile al blues, che per lui sembra rappresentare più una forma che un feeling.
P.S.: Sono Sergio Pasquandrea, non so perché Blogger non mi riconosce l'account.
Ti è assicuro che per James P. era anche un feeling, fatto comprovato dall'essere l'accompagnatore preferito da Bessie Smith (sul cui autentico blues feel penso non ci siano dubbi).Tieni inoltre presente che Johnson suonava Jazz Blues, come dimostrato dalle sui incisioni dei primi anni Venti. Se ti va, leggiti il mio libro, dove c'è un intero capitolo su questo argomento!
Lui ha tralasciato di dirlo ma l’ultimo commento è di Riccardo Scivales, l’autore del libro che menziono nel post.
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