Ches Smith, percussionista di jazz «e altre musiche» originario della California e attivo a New York (fra altri con Zorn, Berne, Douglas, Halvorson), è fuori da poco con questo disco di sue composizioni. Come per il disco con archi di Fred Hersch che ti ho presentato qualche settimana fa, anche qui le note che accompagnano il lavoro sottolineano come sia stato concepito in epoca di lockdown per il COVID-19.
Il trio con Taborn e Maneri è una working band di Smith a cui qui si è aggiunto Bill Frisell, un ammiratore delle composizioni di Smith. Si può capire perché lo sia: minimali ma non narcotiche, «spaziose» e asciutte, esse consentono alla sonorità di Frisell di espandersi con calma, siccome suole, incoraggiando in lui anche una certa estroversione. Come sempre succede quando Frisell fa l’ospite in un disco, tutti gli altri finiscono attratti nella sua orbita espressiva.
In Interpret It Well, che prende il titolo dal disegno di Raymond Pettibon che illustra la copertina del CD, Ches Smith suona uno sparuto vibrafono. L’ascolto di Craig Taborn ci rassicura del fatto che la jarrettizzazione adombrata in un suo recentissimo disco ECM non è irreversibile.
Ecco qui il quartetto dal vivo a NY, giusto un anno fa.
Interpret It well (Smith), da «Interpret it Well», Pyroclastic. Bill Frisell, chitarra; Mat Maneri, viola; Craig Taborn, piano; Ches Smith, vibrafono, batteria. Registrato nell’ottobre 2020.
Mixed Metaphor (Smith), id.
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