After Hours è uno standard jazz del pianista Avery Parrish, che lo incise nel 1940 in questo disco popolarissimo dell’orchestra di Erskine Hawkins. Horace Silver ha raccontato di aver trascritto e imparato l’assolo di Parrish in quel disco, e David H. Rosenthal (in Hard Bop. Jazz & Black Music, 1992), ha ricordato che «frasi tolte dall’assolo di Parrish e dal repertorio standard di frasette funky (funky licks) del blues e del boogie-woogie emergono in pezzi che pure non sono blues: un elemento dello stile di Silver, questo, che ebbe un impatto incalcolabile su altri pianisti alla fine degli anni Cinquanta. Incorporando materiale delle radici del jazz nella sua musica, [Silver] tramandò molte delle sue frasi preferite, che a tutt’oggi sono parte costitutiva del vocabolario del jazz».
Di Erskine Hawkins (The Twentieth Century Gabriel) e della sua orchestra ti dirò meglio presto.
After Hours (Parrish), da «Erskine Hawkins and his Orchestra 1939-1940», Classics 678. Erskine Hawkins, Sammy Lowe, James Harris, Marcellus Green, tromba; Edward Sims, Robert Range, trombone; William Johnson, Jimmy Mitchelle, sax alto; Julian Dash, Paul Bascomb, sax tenore; Haywood Henry, sax baritono; Avery Parrish, piano; William McLemore, chitarra; Leemie Stanfield, contrabbasso; James Morrison, batteria. Registrato il 10 giugno 1940.
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