Claude Williamson (1926-2016) viene identificato senza residui dai pochi che se ne ricordano con il West Coast Jazz, et pour cause; fu fra l’altro il pianista dei Lighthouse All Stars, istituzione di quella corrente, in sostituzione di Russ Freeman.
In questo disco del 1995 Williamson ripaga il debito che tutti i pianisti di jazz moderni hanno con il primo e il più grande di tutti loro, Bud Powell, suonando tutte sue composizioni o composizioni a lui legate. Williamson suona benissimo ma si sarebbe giovato di una sezione ritmica appena meno routinière e disossata di quella costituita da questi due bravi session men californiani.
Io credo, e l’ho scritto qui sopra anche più di una volta e più di due, che il West Coast Jazz, così in apparenza sereno e perfino solare anzi assolato, nasconda un’anima, se non nera, di certo inquieta.
Parisian Thoroughfare (Powell), da «Hallucinations», V.S.O.P. #95. Claude Williamson, piano. Registrato nel 1995.
Bouncing With Bud (Powell), ib. Williamson con Dave Carpenter, contrabbasso; Paul Kreibich, batteria.
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2 commenti:
Parisian Thoroughfare funziona sempre, salvo quando si cita la Marsigliere...
Quanto allo sporco sotto i tappeti e ai cadaveri nascosti, mi pare un'intuizione affascinante ma molto letteraria. Che il jazz non fosse un collegio di educande è ovvio, che Holliwood fosse un nido di vipere viziose è ormai documentato, però la musica che veniva prodotta era veramente il superamento di tutto quello squallore. In fondo è quello il vero miracolo della musica. Mentire.
Per me nella tranquillità disossata e impassibile di tanto West Coast Jazz c’è una qualità propriamente narcotica, che ascrivo (anche) al consumo abbondante e diffusissimo di eroina presso i musicisti di quella corrente.
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