martedì 1 settembre 2020

After Hours (Dizzy Gillespie, Sonny Stitt, Sonny Rollins) RELOAD

Reload dal 4 aprile 2011Da allora, appena pochi giorni fa, chi ha lasciato il grande batterista Charlie Persip.

 Ah, come mi piace questo disco. Riunisce parecchie cose che mi vanno a genio: il blues, la jam competitiva ma cavalleresca, Sonny Stitt, Sonny Rollins e Ray Bryant, oltre naturalmente a Dizzy, che è il lievito che fa sollevare la seduta impedendo che si afflosci in una tenzone muscolare (anche se con Rollins non ce n’era veramente il pericolo), e Potter e Persip, due dei più duttili e classici rhythm men moderni. C’è anche uno di quei titoli alimentari a cui ho fato cenno più volte: le uova sunny side up (qui sonny per omaggio ai due tenoristi), cioè con il sole rivolto verso l’alto, sono le uova fritte con il tuorlo intero.

  After Hours è uno standard jazz del pianista Avery Parrish, che lo incise nel 1941 in un disco popolarissimo dell’orchestra di Erskine Hawkins. Horace Silver ha raccontato di aver trascritto e imparato l’assolo di Parrish in quel disco, e David H. Rosenthal (in Hard Bop. Jazz & Black Music, 1992), ha ricordato che «frasi tolte dall’assolo di Parrish e dal repertorio standard di frasette funky (funky licks) del blues e del boogie-woogie emergono in pezzi che pure non sono blues: un elemento dello stile di Silver, questo, che ebbe un impatto incalcolabile su altri pianisti alla fine degli anni Cinquanta. Incorporando materiale delle radici del jazz nella sua musica, [Silver] tramandò molte delle sue frasi preferite, che a tutt’oggi sono parte costitutiva del vocabolario del jazz».

  After Hours (Parrish), da «Sonny Side Up», Verve MGV-8262. Dizzy Gillespie, tromba; Sonny Rollins, Sonny Stitt, sax tenore; Ray Bryant, piano; Tommy Potter, contrabbasso; Charli Persip, batteria. Registrato nel dicembre 1957.

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