giovedì 7 giugno 2012

Village Joke (Lee Konitz), Adagio (3Quietmen & Stefano Battaglia), Stoned Ghosts (Sahib Shihab)

 Béla Bártok ha interessato molti jazzisti per la consonanza di alcuni suoi usi armonici e ritmici con omologhi tratti del jazz moderno. Tuttavia i riferimenti diretti al corpus bartokiano sono rari. Lee Konitz e i 3Quietmen & Stefano Battaglia, a distanza di quarant'anni l’uno dagli altri, hanno attinto ai sei volumi dei Mikrokosmos, una sorta di precipitato di certi caratteri della musica di Bártok destinato alla didattica pianistica.

 Konitz, con il concorso di Marshall Brown, ha prodotto un arrangiamento fedele, se pure non troppo fantasioso, della composizione di Bártok; a una regolare esposizione seguono gli assoli di tutti i componenti del quintetto, ciascuno in stop chorus e mai molto discosto dalla melodia.

 Gli italiani, che precisano di essersi «ispirati» a Bártok,  usano la lentissima «Melodia accompagnata» del n. 41, secondo libro, basata su un sol misolidio modificato (quarto grado eccedente, do# in chiave),  come cantus firmus sopra divagazioni di contrabbasso e percussioni. Nella mia conoscenza peggio che lacunosa del jazz italiano recente, «Bartokosmos» è una delle cose che mi sono piaciute di più.

 Caso ancora diverso è quello del quartetto tratto dalla Clarke-Boland, qui preso da un disco nell’occasione intitolato a Sahib Shihab. È il compositore di Stoned Ghosts, Benny Bailey, a precisare di aver avuto in mente il primo Bártok : «La sua musica era allora diversa da come sarebbe diventata; aveva degli elementi bluesy, funky, romantici». Il risultato finale è infatti un blues con marcatissimo backbeat.

 Village Joke [Mikrokosmos vol. IV n. 130], da «Peacemeal», Milestone/OJC 00025218710121. Marshall Brown, trombone a pistoni; Lee Konitz, sax alto; Dick Katz, piano; Eddie Gomez, contrabbasso; Jack DeJohnette, batteria. Registrato il 20 marzo 1969.



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 Adagio [Mikrokosmos vol. II n. 41], da «Bartokosmos», Auand AU9018. 3Quietmen: Ramon Moro, tromba, elettronica; Federico Marchesano, contrabbasso; Dario Bruna, batteria, percussioni, più Stefano Battaglia, piano. Registrato nel luglio 2007.



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 Stoned Ghosts (Bailey), da «And All Those Cats», Schema/Rearward RW102 CD. Benny Bailey, tromba; Sahib Shihab, sax baritono; Jimmy Woode, contrabbasso; Kenny Clarke, batteria. Registrato nel luglio 1970.



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2 commenti:

prospettive musicali ha detto...

Per lavoro mi tocca ascoltare un sacco di jazz italiano e la maggior parte non mi piace proprio; e in genere Stefano Battaglai non fa parte di quella piccola parte che mi piace. Eppure sono d'accordo con te: nel jazz italiano recente, «Bartokosmos» è davvero uno dei dischi meglio riusciti, da tutti i punti di vista.
Ciao
Alessandro

Marco Bertoli ha detto...

Su Battaglia anch'io, recentemente, proprio qui non mi ero espresso in maniera positiva. Del resto tu sai bene come la penso in merito.