Jazz nel pomeriggio riappare, come le rondini nunzio di primavera e come loro schivo dal trattenersi a lungo.
Ritorna con Jess Stacy, quello squisito pianista ascoltato l’estate dell’anno scorso. Stacy suona una una musica che viene da lontano nel tempo ma che sembra venire da ancor più lontano, specie rispetto ad altri pianisti suoi contemporanei, per una sua vena contemplativa e astratta, lievemente linfatica, emotivamente un po’ sbiadita. Impressioni corroborate in questa She’s Funny That Way dal suono e dal fraseggio decisamente arcaici e fuori moda (non è un giudizio di valore, o casomai lo è in senso apprezzativo) di Bud Freeman, un saxofonista del quale non credo di aver mai scritto qui.
She’s Funny That Way (Moret-Whiting), da «Jess Stacy 1935-1939», Classics 795. Bud Freeman, sax tenore; Jess Stacy, piano. Registrato il 13 giugno 1939.
5 commenti:
Bentornato!!!
Grazie!
Felice di tornare a leggerti.....Vivi :-)
Ciao!!
Ciao amici!
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